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08.10.2006.


Tendenze congiunturali e previsioni del gruppo di esperti della Confederazione - Autunno 2006

Anno dinamico il 2006, e in leggero rallentamento il 2007

 

L'espansione congiunturale dell'economia svizzera dovrebbe dapprima rimanere vivace, ma l'anno prossimo perdere del suo slancio a causa del rallentamento dell'economia mondiale. Il gruppo di esperti della Confederazione prevede un 2006 invariato con una crescita economica del 2,7%, e per il 2007 un rallentamento all'1,7% (finora 1,5%). Sul fronte del mercato del lavoro si prevede che la ripresa continui.

Congiuntura internazionale

A partire dalla scorsa estate sono andati via via aumentando gli indici di un graduale rallentamento della congiuntura mondiale fino ad ora rivelatasi vivace. In particolare negli USA la crescita economica dovrebbe sensibilmente rallentare fino al 2007 in un contesto di affievolimento del mercato immobiliare e del rallentamento a esso legato del consumo privato. Ma anche in area europea la positiva dinamica propria manifestatasi nel primo semestre 2006 non sara sufficiente a compensare le condizioni quadro economiche e monetarie diventate meno favorevoli (tra l'altro l'apprezzamento dell'euro), tanto pi� che nel 2007 in alcuni paesi (Germania, Italia) la politica fiscale dovrebbe mitigare la congiuntura.

Sembra discutibile il fatto che il netto calo dei prezzi del greggio, osservabile nelle ultime settimane (da 80 dollari appena a 60 dollari abbondanti) possa continuare pi� a lungo, nonostante il rallentamento atteso dell'economia mondiale; le capacita di ripresa alquanto sfruttate nonch� l'insicurezza a livello politico in diverse aree petrolifere fanno piuttosto temere che i prezzi del greggio rimarranno anche nel 2007 a un livello elevato (circa 65 dollari). Ma anche in caso di una sensibile riduzione dei prezzi gli effetti stimolanti che ne risultano per la congiuntura non dovrebbero essere sopravvalutati; studi scientifici mostrano infatti che i prezzi del greggio di solito hanno effetti asimmetrici (effetti congiunturali frenanti dell'aumento sono pi� forti che gli effetti stimolanti dei prezzi del greggio in diminuzione).

Previsioni congiunturali per la Svizzera

A differenza degli USA e dei Paesi europei con noi confinanti la maggior parte degli indicatori precursori in Svizzera potevano affermarsi ancora bene ad alto livello anche negli ultimi mesi. In singoli settori si delinea tuttavia un certo affievolimento; cio vale in particolare per l'edilizia. Tutto sommato si conferma per l'anno corrente la valutazione di una crescita congiunturale forte e ampia, supportata dalla domanda estera e interna. Il gruppo di esperti della Confederazione prevede per il 2006 una crescita economica del 2,7%.

Con il rallentamento che si delinea dell'economia mondiale, la probabilita di un ristagno della crescita per l'anno prossimo e aumentata anche in Svizzera. Il gruppo di esperti prevede per il 2007 una crescita del PIL di 1,7% (finora 1,5%). In questo contesto occorre tener conto tanto degli impulsi negativi alle esportazioni quanto di una domanda interna che sta perdendo slancio. Gli investimenti in macchinari e attrezzature rimarranno probabilmente sostenuti (+5,0%), senza pero uguagliare il tenore di crescita dell'anno in corso (+8%). Il boom degli investimenti edilizi dello scorso anno si sta smorzando; nel 2007 essi potrebbero passare dall'alto livello raggiunto a un livello leggermente piu basso (-0,5%). Il consumo privato dovrebbe crescere in modo invariato e quindi costituire un solido sostegno congiunturale (+1,6%).

Ci si puo aspettare impulsi positivi per il consumo privato dal mercato del lavoro. Certo, l'occupazione (posti convertiti in equivalenti a tempo pieno) nel secondo trimestre del 2006 ha dato chiari segni di affaticamento (ristagno simile al trimestre dell'anno precedente), ma che dovrebbe avere valore di pausa transitoria. Gli indicatori precursori dell'occupazione sono rivolti verso l'alto e fanno prevedere che una buona congiuntura economica nei prossimi trimestri dovrebbe avere effetti positivi anche per l'occupazione. Il gruppo di esperti ha percio mantenuto le sue previsioni per quanto riguarda il mercato del lavoro. L'impiego totale (in equivalenti a tempo pieno) dovrebbe nel 2006 aumentare dello 0,8% e nel 2007 dello 0,5%. Il tasso di disoccupazione dovrebbe essere del 3,3% nel 2006 (media annuale) e l'anno prossimo diminuire leggermente, posizionandosi al 2,8%.

Rischi congiunturali

Attualmente e ancora grande l'incertezza circa le proporzioni del rallentamento dell'economia mondiale per l'anno prossimo. In particolare negli USA esistono rischi di un affievolimento piu marcato; per esempio in caso di forte ristagno del consumo, oppure di politica monetaria restrittiva che si imporrebbe in caso di maggiore pericolo inflazionistico. Un andamento economico, inaspettatamente sfavorevole, negli USA potrebbe provocare turbolenze sui mercati finanziari internazionali. Se i flussi finanziari verso gli USA dovessero rallentare le conseguenze sarebbero un forte deprezzamento del dollaro nonch� interessi a lungo termine in netto aumento negli USA; cio inciderebbe da una parte sulla domanda interna americana e, dall'altra, sulle esportazioni di altre regioni verso gli USA. Un pericolo supplementare e dato, in alcuni paesi europei, da una ripresa del mercato del lavoro poco consolidata, cio che potrebbe nuovamente trasformarsi in una battuta d'arresto. Un andamento piu debole sui mercati finanziari potrebbe in particolare incidere negativamente sull'economia svizzera, visto che la ripresa degli ultimi anni era dovuta in gran parte al settore finanziario.

Questi rischi negativi per la congiuntura non dovrebbero tuttavia essere sopravvalutati. Le prospettive di una solida espansione, tanto internazionale quanto in Svizzera, anche nel 2007 sono sempre buone. L'adeguamento dei mercati finanziari a interessi piu elevati si e svolto finora senza attrito. A differenza del ristagno a livello mondiale degli anni 2001/2002, nella situazione presente ci si puo difficilmente aspettare una diminuzione duratura degli investimenti aziendali, poich� non esistono indici di forti soprainvestimenti.

Berna, 2 ottobre 2006

Segretariato di Stato dell'economia

 

 


 

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